DONNE MIGRANTI

Donne che migrano. Da sole. Con i propri mariti. Finiti però in un altro barcone che non si sa se e quando arriverà. Con i propri figli. Uno di loro in questi giorni è nato quando ancora erano in alto mare. Un altro la mamma l’ha perso. Due ragazze somale, arrivate insieme a molte altre, in quel posto disumano che è suo malgrado in queste settimane Lampedusa, raccontano di essere arrivate qua dopo essere partite dalla Somalia ed essere state prigioniere un anno in Libia, dove hanno subito ogni sorta di violenza, anche sessuale. Lo raccontano sorridendo. Perchè sono felici di essere arrivate, loro originarie di paesi dove la fame la fa da padrona, in un paese libero e democratico. Credono loro.

C’è chi ha il coraggio di parlare di clandestini. Vergogna.

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